
INTERVENTI PER DISAGIATI PSICHICI - PROGETTO IN AUTONOMIA
Utenti residenti nel Distretto RM 6.4 e presi in carico dal CSM. L’Area delle provvidenze economiche è trasversale e può abbracciare diverse tipologia di utenza (dipendenze, disabili adulti, ecc).
Il Regolamento Regionale 3 Febbraio 2000, n.1 e successive modifiche prevede l’erogazione di provvidenze economiche a favore di persone con sofferenza psichica, assistite dal Dipartimento di Salute Mentale, di cui all’articolo 8, primo comma, numero 3 lettera e, della legge regionale 14 luglio 1983, n.49, che è parte integrante del programma terapeuticoriabilitativo finalizzato al reinserimento sociale del paziente e deve essere integrata con le attività e gli interventi svolti dai servizi sociali degli Enti Locali.
L’erogazione delle provvidenze economiche ha carattere temporaneo ed avviene per il tempo e nelle misure economiche determinate dal programma terapeutico-riabilitativo individuale delle persone assistite dal DSM in funzione del processo di recupero psichico-sociale del paziente stesso.
Il Regolamento Regionale 3 Febbraio 2000, n.1 e successive modifiche prevede l’erogazione di provvidenze economiche a favore di persone con sofferenza psichica, assistite dal Dipartimento di Salute Mentale, di cui all’articolo 8, primo comma, numero 3 lettera e, della legge regionale 14 luglio 1983, n.49, che è parte integrante del programma terapeuticoriabilitativo finalizzato al reinserimento sociale del paziente e deve essere integrata con le attività e gli interventi svolti dai servizi sociali degli Enti Locali.
L’erogazione delle provvidenze economiche ha carattere temporaneo ed avviene per il tempo e nelle misure economiche determinate dal programma terapeutico-riabilitativo individuale delle persone assistite dal DSM in funzione del processo di recupero psichico-sociale del paziente stesso.
Gli obiettivi principali sono:
- Potenziare le capacità residue della persona con problemi psichiatrici favorendo la riappropriazione della capacità di autonomia e l’avvio di un processo di socializzazione;
- Aumentare le opportunità migliorative della qualità di vita dell’utente, attraverso un aiuto personalizzato nell’espletamento di attività di vita quotidiana;
- Implementare le occasioni di socializzazione e integrazione anche occupazionale degli utenti;
- Favorire l’inclusione sociale, ossia la capacità di vivere una breve esperienza “fuori” dal proprio contesto sociale per poi ritrovare una stabilità all’interno della Comunità di appartenenza;
- Miglioramento delle capacità relazionali e di integrazione sociale.
- Stabilizzazione e miglioramento del quadro psicopatologico di base;
- Raggiungimento di un maggior livello di consapevolezza di sé e accrescimento della propria autostima.
Le attività principali sono così riassumibili:
il recupero delle abilità, inteso come un’attenzione complessiva alla vita del paziente nelle sue dimensioni cliniche, relazionali e sociali;
l’integrazione sociale attraverso l’attivazione di circuiti virtuosi dove il territorio e la rete sociale esterna diventano di supporto al percorso di inclusione del paziente per favorirne “l’esserci”;
tutela del diritto al lavoro dove la persona con disagio mentale che lavora ed ha una propria rete di relazioni cessa di essere un elemento di disturbo e di costi e, nello svolgimento del proprio ruolo, acquisisce un nuovo status che gli permette di contrastare l’emarginazione e lo stigma;
tirocini di inclusione;
sostegno alle spese alloggiative.