Accesso

SERVIZIO DISTRETTUALE AFFIDO

L’affidamento familiare è l’accoglienza temporanea nella propria casa e nella propria vita di un bambino o di un ragazzo.

L’affidamento è dunque un aiuto rivolto al bambino o al ragazzo, al quale viene data la possibilità di crescere in un ambiente familiare adeguato mentre i suoi genitori sono in difficoltà, rispettando la sua storia individuale e familiare.

Durante l’affidamento rimane il legame fra il bimbo e la sua famiglia di origine.

In particolare il Servizio sociale applica la Convenzione Internazionale sui Diritti del Fanciullo sottoscritta a New York, ratificata dall’Italia con la Legge n° 176 del 27 maggio 1991, alla legge 184 del 1983, successivamente modificata dalla 149/2001.

Si attiene infine alla LEGGE 4 maggio 1983, n. 184 “Disciplina dell’adozione e dell’affidamento dei minori.” Che in particolare prevede:

  • Art 1. Il minore ha diritto di crescere ed essere educato nell’ambito della propria famiglia.
  • Art 2. Il minore temporaneamente privo di un ambiente familiare idoneo, nonostante gli interventi di sostegno e aiuto disposti ai sensi dell’articolo 1, e’ affidato ad una famiglia, preferibilmente con figli minori, o ad una persona singola, in grado di assicurargli il mantenimento, l’educazione, l’istruzione e le relazioni affettive di cui egli ha bisogno.

CHI PUO’ FARLO: Possono diventare “affidatarie” persone singole o coppie, sposate o conviventi senza vincoli di età. La disponibilità di single è maggiormente richiesta per situazioni di bambini o ragazzi più grandi, capaci di usufruire al meglio anche di una sola figura adulta con funzioni genitoriali. Mentre i bambini nella prima infanzia necessitano di una coppia genitoriale o di famiglie con figli.

GLI ATTORI DELL’AFFIDAMENTO

I bambini e le bambine, i ragazzi e le ragazze

Possono essere italiani o stranieri, neonati, bambini di due o tre anni, frequentare la scuola materna, elementare o la scuola media, essere già più grandi ed avere fino a diciassette anni compiuti.

Le famiglie d’origine

Sono famiglie, conosciute e seguite dai Servizi sociali e sanitari del Distretto Ardea-Pomezia, con bisogni e difficoltà di tipo diverso, che non riescono da sole ad occuparsi dei propri figli in modo adeguato e ad offrire loro tutto ciò di cui hanno bisogno per crescere.

Le famiglie affidatarie

L’affidamento è una scelta impegnativa ma umanamente arricchente. Possono offrire la propria disponibilità: famiglie, coppie, singoli e non sono previsti dalla legge limiti di età.

I Servizi sociali e sanitari nel Distretto

I Servizi sociali e sanitari promuovono iniziative di ricerca e sensibilizzazione dei cittadini per diffondere la cultura dell’affidamento come espressione di solidarietà tra famiglie nel proprio territorio.
Inoltre svolgono attività di informazione/formazione e sostegno alle famiglie, coppie o singoli che si rendono disponibili all’affidamento.

La Magistratura minorile

Il Servizio sociale territoriale, cui è attribuita la responsabilità del progetto e la vigilanza, deve riferire al Giudice Tutelare (se l’affidamento è consensuale) alla Procura presso il Tribunale per i Minorenni o al Tribunale per i Minorenni stesso (se l’affidamento è giudiziale) ogni evento di particolare rilevanza ed è tenuto a presentare una relazione semestrale sull’andamento del progetto di affido, sull’evoluzione delle condizioni della famiglia d’origine e sull’eventuale necessità di proseguire l’affidamento.

COME SI DIVENTA AFFIDATARI

Tutti coloro che intendono avere informazioni e conoscere più da vicino l’affido si possono rivolgere al Centro Servizi Famiglia , inviando mail all’indirizzo centroservizifamiglia.rm6.4@gmail.com, oppure contattando lo stesso centro tramite i numeri 3515066583 – 3277109319  per fissare un colloquio.

Qui troveranno operatori che risponderanno ai quesiti e forniranno informazioni  sull’organizzazione e sul percorso proposto.

SOSTEGNI:

Nel corso dell’affido la famiglia o persona affidataria ha costanti rapporti con il Servizio Sociale del territorio per tutto ciò che riguarda il progetto di affido e si avvale del Coordinamento Affidi per supporto individuale e di gruppo.

PROGRAMMA P.I.P.P.I.

La vulnerabilità, e con essa la negligenza familiare, sono considerate in P.I.P.P.I. (Programma di Intervento Per la Prevenzione dell’Istituzionalizzazione) un problema sociale complesso, cui rispondere con l’adozione di azioni collettive.

La Vicinanza Solidale rappresenta una forma di solidarietà tra famiglie che ha come finalità quella di sostenere un nucleo familiare attraverso la solidarietà di un altro nucleo o di singole persone in una logica di affiancamento e di condivisione delle risorse e delle opportunità .

A tal fine coloro che fossero interessati possono offrire il proprio contributo, contattando il Centro Servizi Famiglia.

PUC